Molte sono le leggende metropolitane o i luoghi comuni relativi all’alcol. Dietro quelli che sembrano essere innocui rimedi della nonna o voci popolari si mascherano una quantità infinita di bufale e fake news.

Facciamo alcuni esempi concreti di falsi miti in circolazione riguardanti l’alcol.

  • Bere l’amaro a fine pasto aiuta la digestione” FALSO! In realtà a causa della sua alta gradazione alcolica irrita maggiormente le pareti dello stomaco e ne può rallentare l’attività digestiva.

 

  • L’alcol è una sostanza che fa eccitare” FALSO! L’alcol agisce al contrario deprimendo l’attività del sistema nervoso centrale, questo inizialmente può provocare un senso di disinibizione nella persona, tuttavia superata una certa soglia il sistema nervoso centrale “si spegne” provocando visione a tunnel, perdita di equilibrio, difficoltà motorie, confusione, fino ad arrivare al coma o la morte.

 

  • Una bella birra fredda è molto dissetante” FALSO! Tutte le bevande alcoliche hanno un effetto disidratante in quanto inibiscono gli ormoni antidiuretico, in altre parole aumentano quindi lo stimolo alla diuresi, urinando il corpo perde liquidi e si disidrata ed aumenta infine la sensazione di sete.

 

  • La sbronza è peggiore se si mischiano gli alcolici” FALSO! Quello che determina l’intossicazione alcolica non è la tipologia di bevanda, ma le unità alcoliche presenti nel sangue. Ogni unità alcolica contiene 12 grammi di etanolo. Ad esempio una lattina di birra (333ml), un bicchiere di vino (125ml), un bicchiere di aperitivo (80ml) o un bicchierino (40ml) di superalcolico contengono ciascuno 1 unità alcolica.

 

  • Bere il caffè aiuta a eliminare l’alcol dall’organismo e aiuta a far passare la sbronza” FALSO! Non ci sono correlazioni tra unità alcoliche e assunzione di caffeina! Il caffè non è in grado di far diminuire la concentrazione alcolica nel sangue, così come non sono in grado di farlo una doccia ghiacciata o la boccata d’aria fresca!

 

  • L’alcool aiuta a dormire meglio” FALSO! L’alcol è nemico del sonno, infatti seppur sia in grado di stimolare l’addormentamento, provoca un sonno frammentato in quanto riduce la durata della fase REM. La conseguenza è un riposo meno profondo e meno ristoratore.

 

  • Bere l’alcol riscalda!” FALSO! L’alcol ha effetti vasodilatatori e come conseguenza può provocare una sensazione di tepore cutaneo. Tuttavia questa non è solo superficiale e di breve durata, ma stimola la dispersione di calore corporeo verso l’ambiente esterno (ipotermia) e la conseguenza è che il corpo si raffredda ancor più velocemente.

 

  • Le crisi di astinenza da alcol non sono pericolose quanto quelle da eroina!” FALSO! Le crisi di astinenza da alcol a differenza di quelle da eroina possono essere potenzialmente letali. Tra i sintomi di astinenza alcolica si possono riscontrare nei casi più gravi Delirium Tremens, allucinazioni, ipertermia, depressione respiratoria, coma e morte.

 

  • L’alcol migliora le prestazioni sessuali” FALSO! Se è vero che l’alcol provoca sensazioni di disinibizione ed euforia è bene però sapere che l’alcol non è un buon alleato nella sessualità. Infatti il consumo eccessivo di alcol, a causa delle sue conseguenze sull’organismo può portare, non solo a difficoltà erettili e secchezza vaginale, ma a lungo periodo è fra le principali cause di impotenza, in quanto deprime la produzione di testosterone provocando una riduzione del desiderio sessuale.

 

POST SCRIPTUM

In questo periodo di pandemia causata dal covid-19 si sta diffondendo una nuova e particolarmente odiosa fake news secondo la quale birra, vino e distillati stimolerebbero l’immunità al virus. Ovviamente ciò è quanto di più lontano ci possa essere dalla realtà.

Inoltre in questi ultimi giorni l’Istituto Superiore della Sanità ha diffuso un dato allarmante: duarante il periodo del cosidetto lockdown la vendita di bevande alcoliche è aumentata del 180%. È bene specificare che il consumo eccessivo di alcol, soprattutto in questo periodo di isolamento sociale, è particolarmente sconsigliato, perché oltre a sviluppare dipendenza, aumenta il rischio, la frequenza e la gravità degli episodi di violenza interpersonale o domestica.

 


FONTI

https://www.iss.it/

Marco Masi

Marco Masi

Sono Marco Masi. Mi sono laureato in Psicologia Clinica all’Alma Mater Studiorum Università di Bologna presso la Facoltà di Psicologia della sede di Cesena (FC). Come PSICOLOGO CLINICO e PSICOTERAPEUTA mi rivolgo alla prevenzione delle situazioni di disagio e alla promozione del benessere psicologico e sociale, in particolare all’identificazione e al trattamento delle problematiche affettive, relazionali e comportamentali che si presentano in situazioni di disagio emotivo.

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