La cocaina è il più potente stimolante esistente in natura. Questa sostanza stupefacente ha un’origine vegetale, in quanto deriva dalle foglie della pianta della Coca (nome scientifico Erythroxylum coca).

In Italia il 4,6% della popolazione adulta ha sperimentato la cocaina almeno una volta nella vita, e ciò rende il nostro Paese uno degli Stati europei con i valori di consumo più alti. La sua allarmante diffusione, che interessa fasce trasversali della popolazione, e l’iniziale uso ricreativo, con il quale generalmente il consumatore inizia ad approcciarsi alla cocaina, fa sì che questa sostanza sia conosciuta con i nomi più disparati e diversi da città in città (ad esempio la neve, la riga, la bamba, la striscia, la svelta, la botta ecc…).

Una delle peculiarità della cocaina è la molteplicità di metodi con la quale viene assunta, può essere infatti sniffata, fumata, oppure iniettata. Nel primo caso, tramite sniffo, la sostanza è assorbita dalle mucose delle vie nasali, invece quando viene fumata si assorbe attraverso il circolo polmonare, oppure può entrare direttamente nel flusso ematico quando viene iniettata in endovena.

Che cosa provoca la cocaina? Quali sono gli effetti a livello psicofisico?

Dopo l’assunzione, indipendentemente dalla modalità prescelta, la cocaina entra in circolo nell’organismo e passa con facilità la barriera ematoencefalica. La sensazione piacevole più comunemente sperimentata è una condizione di benessere ed euforia, inoltre diminuisce il senso di stanchezza e fatica, non viene percepito il bisogno di dormire e riposarsi, cala la percezione dell’appetito. A questi effetti si aggiungono anche un senso di ipervigilanza ed espansività affettiva. Da un punto di vista comportamentale può manifestarsi disinibizione, iperattività motoria, l’eloquio si scioglie diventando più ricco e fluido, le barriere interpersonali si abbattono e vi è un conseguente aumento delle capacità relazionali e sociali.  Anche il desiderio sessuale subisce un’impennata, può aumentare la capacità di focalizzare l’attenzione, ma più in generale, si verifica un implemento prestazionale in vari tipi di attività, non a caso la cocaina viene consumata anche al fine di arricchire la propria performance o produttività sia essa lavorativa, sessuale, sportiva o sociale. È possibile affermare quindi che il quadro osservato durante l’assunzione ed intossicazione di cocaina è difficilmente distinguibile da una condizione ipomaniacale.

Quanto durano gli effetti della cocaina?

Il senso di euforia può durare dai 15 ai 30 minuti se l’assunzione avviene per via nasale, mentre se viene scelta un’alternativa forma di somministrazione, lo stato di benessere risulta percettivamente implementato, anche se la sua durata cala drasticamente. I consumatori abituali riferiscono come la condizione di piacevolezza psicofisica e di eccitazione, nel momento in cui svanisce, lascia posto alla comparsa di uno stato di sgradevolezza e disforia, come ad esempio malessere generalizzato, inquietudine, paranoie, o irrequietezza. Tale condizione viene comunemente definita “crash” e può durare anche per diversi giorni. L’intensità del crash è direttamente proporzionale all’intensità del abuso fatto della sostanza.

La cocaina è una sostanza subdola e ammaliante, purtroppo troppo spesso ne viene sottovalutata la sua catastrofica pericolosità. Il desiderio di assumere cocaina, dopo averne sperimentato gli effetti piacevoli in modo prolungato, può rivelarsi particolarmente intenso ed ingestibile, provocando nella persona una vera e propria coazione a ripeterne il consumo. Questa condizione è alla base dei meccanismi che determinano il rapido instaurarsi non solo dei comportamenti di abuso, ma anche della dipendenza psicofisica.

Come si sviluppa la dipendenza da cocaina?

Il primo campanello d’allarme indicatore dell’anticamera della dipendenza dovrebbe suonare nel momento in cui la persona trova difficoltà sempre crescenti a non ricorrere all’uso di cocaina ogni qual volta questa sia disponibile. Da un punto di vista sociale, le conseguenze della dipendenza sono terribili, infatti il consumatore può investire parecchio tempo, denaro ed energie nel procurarsi la sostanza e può mettere in atto comportamenti antisociali o comunque fuori dal suo abituale contesto per raggiungere il suo scopo. Questa condizione può determinare gravi problemi personali, di salute, sociali e relazionali, il tutto senza che la persona riconosca, nella maggioranza dei casi, di avere un problema.

La cocaina determina insieme alla dipendenza psicologica anche una dipendenza fisica, tuttavia questi aspetti sono meno costanti rispetto ai primi e posso mancare del tutto in alcuni soggetti. È possibile lo svilupparsi di veri e propri sintomi di astinenza come ipersonnia, umore disforico, aumento dell’appetito e desiderio intenso per la sostanza. Tuttavia il sintomo principale è a carico dell’umore. Infatti i consumatori dipendenti possono provare umore depresso più o meno marcato, disforia, ansia, disturbi del sonno (insonnia o letargia), stanchezza fisica e psichica, svogliatezza, incapacità di provare interesse per la realtà che li circonda.

Quali sono gli effetti della cocaina sulla salute?

Oltre gli effetti legati all’astinenza ci sono una serie di conseguenze a lungo termine sulla salute che spesso chi si avvicina a questa sostanza sottovaluta o peggio, ignora. A lungo termine l’abuso di questa sostanza può portare a danni permanenti a livello recettoriale e corticale, squilibri ormonali, oltre che a problemi cronici respiratori dovuti a disfunzioni del setto nasale. Ma senza ombra di dubbio i danni più rilevanti sono quelli a carico del sistema cardiovascolare. Infatti molte malattie legate al cuore sono legate all’uso di cocaina. È stata dimostrata inoltre la correlazione tra l’abuso di questa sostanza e l’infarto del miocardio. Infine l’uso costante di cocaina si accompagna ad una perdita di interesse degli stimoli naturali come ad esempio il cibo o l’attività sessuale.

 


FONTI

Serpelloni, G., Macchia, T., & Gerra, G. (2006), Cocaina. Manuale di aggiornamento tecnico scientifico, Dro Net, Verona

Marco Masi

Marco Masi

Sono Marco Masi. Mi sono laureato in Psicologia Clinica all’Alma Mater Studiorum Università di Bologna presso la Facoltà di Psicologia della sede di Cesena (FC). Come PSICOLOGO CLINICO e PSICOTERAPEUTA mi rivolgo alla prevenzione delle situazioni di disagio e alla promozione del benessere psicologico e sociale, in particolare all’identificazione e al trattamento delle problematiche affettive, relazionali e comportamentali che si presentano in situazioni di disagio emotivo.

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