Il gioco d’azzardo su Internet (Internet gambling in inglese) ha iniziato ad avere un’ampia diffusione a partire dalla seconda metà degli anni novanta. Molti fattori hanno contribuito alla sua nascita, primo fra tutti l’esplosione di Internet come fenomeno di massa fra la popolazione globale. Questa rivoluzione tecnologica ha radicalmente trasformato molti aspetti della vita dell’uomo, tra cui anche il gioco. Nel 1994 venne brevettato il primo software per il gioco d’azzardo ad opera della multinazionale Microgaming.
Da quel momento i siti dedicati al gioco d’azzardo hanno iniziato a moltiplicarsi sul web ad una velocità straordinaria, attirando su di sé l’attenzione di milioni di utenti (Williams e Wood 2007).
Le innovazioni tecnologiche hanno giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo della Dipendenza da Gioco, infatti hanno permesso una maggiore diffusione delle opportunità di gioco e con esse il numero dei giocatori d’azzardo, patologici e non, è aumentato in modo esponenziale. La tecnologia ha di fatto reso maggiormente fruibile e semplice l’attività del gioco. Prima dell’avvento di Internet gli individui erano costretti fisicamente a recarsi nei luoghi o punti logistici dove il gioco d’azzardo era consentito. La tecnologia tuttavia ha permesso l’azzerasi di tali distanze, portando così il gioco d’azzardo direttamente nelle case degli utenti o nei loro luoghi di lavoro. Inoltre, con l’avvento di smartphone e tablet, l’accesso a Internet è divenuto ancor più semplice e dinamico e, per tale motivo, attraverso tali tecnologie gli individui potenzialmente possono frequentare i casinò online in qualsiasi momento della giornata e in qualunque luogo. Lo straordinario successo del gioco d’azzardo su Internet è dovuto non solo alla sua massiccia diffusione sul web, ma anche da numerosi altri fattori incentivanti, come ad esempio, l’utilizzo di denaro virtuale ed una illimitata accessibilità al servizio. Essi sono tutti fattori potenzialmente rischiosi per lo sviluppo di comportamenti di gioco compulsivo (Griffiths 2003). Inoltre le industrie del settore, allo scopo di spingere gli individui a praticare il gioco online, mettono in atto varie strategie, le quali possono essere di tipo situazionale o strutturale. Le prime consistono nel mettere in risalto tutti quegli elementi volti a facilitare le persone che si approcciano al gioco online per la prima volta, come ad esempio appariscenti pubblicità, simulazioni di gioco o modalità demo. Per quanto riguarda le strategie di tipo strutturale, esse tendono a soddisfare le esigenze e i bisogni del giocatore allo scopo di indurlo ad aumentare la quantità di scommesse. Esse comprendono elementi come la frequenza di eventi, l’intervallo di vincita e l’utilizzo di attraenti luci, colori ed effetti sonori (Griffiths 1999).

Sicuramente l’elemento che maggiormente caratterizza il gioco d’azzardo su Internet è la sua facile ed estrema accessibilità. Come già specificato, attraverso le potenti risorse della rete, il gioco d’azzardo può entrare direttamente e con facilità nelle case, sul posto di lavoro, o in qualsiasi altro luogo che l’utente desideri. Basta infatti una semplice connessione ad Internet per poter praticare giochi e scommesse che, in precedenza, erano possibili solamente all’interno di specifiche strutture convenzionate. In tal modo il compulsive gambler è in grado di praticare la sua principale attività con una frequenza pressoché illimitata. Il solo fatto di non doversi spostare fisicamente costituisce per gli individui un vantaggio non indifferente. Infatti la facilità di accesso risulta, in questi casi, una variabile correlata positivamente alla manifestazione di comportamento compulsivo. I giocatori patologici inoltre non solo sono in grado di accedere velocemente e senza difficoltà a siti web dedicati al gioco, ma possono disporre di una vasta gamma di offerte in tale campo. In altre parole, l’innovazione tecnologica applicata all’ambito del gioco d’azzardo ha portato ad un abbattimento dei costi complessivi per il soggetto (Parke & Griffiths 2005). L’enorme disponibilità di siti internet ad hoc e la semplicità con cui è possibile accedervi è fonte di attrazione anche per individui non patologici e giocatori occasionali.

Un altro importante elemento che caratterizza il gioco d’azzardo online è l’anonimato. I siti Internet infatti garantiscono ai giocatori la più totale e completa riservatezza. Essa consente agli utenti di dedicarsi privatamente al gioco d’azzardo senza il rischio di essere scoperti o di incorrere in giudizi e stigmi sociali negativi.

L’anonimato elimina qualsiasi tipo di interazione faccia a faccia o di comunicazione, verbale e non, tra giocatori, inoltre impedisce la manifesta esternazione delle emozioni o stati d’animo dell’utente. L’anonimato perciò è in grado di abbattere molte delle barriere che trattengono il potenziale utente dallo sperimentare in prima persona l’attività dell’azzardo (Parke & Griffiths 2005).

L’accessibilità e l’anonimato formano un potente binomio in grado di rinforzare il comportamento del giocatore. Grazie a tali elementi il giocatore online è in grado di sperimentare in tempi molto rapidi forti e significative emozioni, le quali possono essere esperite anche con un’elevata frequenza. Non a caso, da recenti studi è emerso che una parte significativa di soggetti che pratica scommesse online percepisce tale attività come un semplice, ma efficace mezzo per fuggire ed estraniarsi dai problemi della vita quotidiana e per trovare uno svago dagli eventi stressanti che sono costretti ad affrontare (Wood & Griffiths 2005).

È stato inoltre dimostrato che per gli utenti la componente interattiva del gioco d’azzardo su Internet è di per se stessa fonte di gratificazione. L’interattività applicata al gioco d’azzardo viene percepita come molto più attraente rispetto ad altre forme di intrattenimento, inoltre è in grado di aumentare, in ciascun singolo individuo, il livello di coinvolgimento, sia emozionale sia sensoriale, nei confronti dei giochi praticati. L’interattività può quindi, analogamente agli altri aspetti già citati, essere dannosa per il soggetto poiché attiva ed incrementa in lui, in modo inconsapevole, una forte illusione di controllo, la quale può trascinalo nel mettere in atto scommesse sempre più frequenti e corpose (Griffiths et al. 2005).

Il gioco d’azzardo, come è stato in precedenza dimostrato, ha una connotazione prevalentemente solitaria. La tecnologia ed Internet di fatto hanno incrementato questo suo aspetto fondamentale rendendo tale pratica sempre più individuale e asociale. Alcune tipologie di gioco d’azzardo, prima della rivoluzione copernicana avvenuta con la diffusione di Internet, richiedevano imprescindibilmente un’interazione sociale tra gli individui, come ad esempio il contatto tra partecipanti, soprattutto nei giochi di carte, o la comunicazione tra singolo giocatore e croupier, basilare nei giochi da tavolo. La tecnologia è riuscita a rendere superflui anche questi elementi, trasformando il gioco d’azzardo in un’attività esclusivamente solitaria, nella quale l’unico contatto che il giocatore può avere è con se stesso.

Numerosi sono infatti i fattori psicosociali legati al gioco virtuale che negli ultimi anni hanno portato una sempre crescente quantità di utenti sulla strada della dipendenza. Innanzitutto occorre notare che, nonostante siano presenti formalmente articolati regolamenti, il web non riesce ad impedire l’accesso nei cosiddetti “casinò online” alle categorie socialmente più a rischio: ossia minorenni, soggetti con problemi di alcolismo o tossicodipendenza, ed individui con vari tipologie di disagio (Wood & Griffiths 2005).

Altro fattore caratteristico del gioco d’azzardo virtuale è l’utilizzo, al momento della scommessa, di denaro virtuale con pagamento elettronico, ad esempio tramite carte di credito bancarie o prepagate. L’uso di questa moneta elettronica può essere un elemento che incentiva la potenziale perdita di controllo dell’utente. Inevitabilmente il soggetto percepisce tale forma di denaro meno “reale” rispetto ai soldi contanti o alle fiches (Griffiths 1993). Il sistema di giudizio finanziario del giocatore risulta inibito dall’utilizzo di denaro elettronico e questo può incrementare in lui il desiderio di praticare sempre nuove scommesse, in quanto viene smarrito il reale valore del denaro scommesso, vinto o perso.

Inoltre è necessario sottolineare come quasi tutti i siti dedicati al gioco d’azzardo al loro interno dispongono di aree dedicate all’apprendimento alle principali forme di gioco disponibili. Si tratta di vere e proprie simulazioni dove l’utente può cimentarsi nell’apprendere il funzionamento del sito e, più nel dettaglio, delle varie forme d’azzardo disponibili. Ciò che caratterizza queste modalità demo o tutorial è che il loro funzionamento non presuppone la scommessa di denaro. L’utente in queste aree create appositamente per l’apprendimento impara a giocare senza né vincere né perdere soldi. Tali simulazioni di gioco nascondono però un meccanismo ingannevole e pericoloso. Da alcuni recenti studi è emerso infatti che nelle modalità “free play” la frequenza di vincita è statisticamente superiore rispetto a ciò che realmente si verifica nel gioco d’azzardo vero e proprio, così come gli intervalli di vittoria, ossia il tempo che intercorre tra una vincita e un’altra, risultano significativamente più brevi (Sevigny et al. 2005). Le pratiche in questione risultano perciò oltremodo deleterie in quanto non fanno altro che spingere ulteriormente l’utente al gioco, creando in lui un immotivato senso di auto efficacia e rafforzando in modo irrealistico la sua percezione di controllo sul gioco e sugli eventi. Con premesse di questo tipo per gli utenti la perdita di controllo costituisce un pericolo sempre presente ed attuale.

 


 

FONTI

Griffiths M.D. (1993), Fruit machine gambling: The importance of structural characteristics, Journal of Gambling Studies, 9, pp. 101-120.

Griffiths M.D. (1999), Gambling technologies: Prospects for problem gambling, Journal of Gambling Studies, 15, pp. 265-283.

Griffiths M.D. (2003), Internet Gambling: Issues, concerns and recommendations, CyberPsychology and Behavior, 6, pp. 557-568.

Griffiths M.D., Parke A., Wood R.T., Parke J. (2005), Internet Gambling: An Overview of Psychosocial Impacts, UNLV Gaming Research & Review Journal, 10 (1), pp. 27-40.

Masi M. (2012), La dipendenza da gioco patologico, tesi di laurea, Alma Mater Studiorum Università di Bologna, a.a. 2011-2012, sessione I, relatore M.Costa.

Parke A., Griffiths M.D. (2005), Behavioural effects of increased accessibility of remote access gambling in the United Kingdom: a grounded theory theoretical framework. Paper presented at the 6th European Association for the Study of Gambling Conference, Malmo, Sweden.

Sevigny S., Cloutier M., Pelletier M., Ladouceur R. (2005), Internet gambling: Misleading payout rates during the “demo” period, Computers in Human Behavior, 21, pp. 153-158.

Williams R.J., Wood R.T. (2007), Internet Gambling: A Comprehensive review and Synthesis of the Literature, University of Lethbridge, Alberta, Canada.

Wood R.T., Griffiths M.D. (2005), Problem gambling as coping: A qualitative investigation of problem gamblers and their coping strategies. Report prepared for the Responsibility in Gambling Trust.

 


Marco Masi

Marco Masi

Sono Marco Masi. Mi sono laureato in Psicologia Clinica all’Alma Mater Studiorum Università di Bologna presso la Facoltà di Psicologia della sede di Cesena (FC). Come PSICOLOGO CLINICO e PSICOTERAPEUTA mi rivolgo alla prevenzione delle situazioni di disagio e alla promozione del benessere psicologico e sociale, in particolare all’identificazione e al trattamento delle problematiche affettive, relazionali e comportamentali che si presentano in situazioni di disagio emotivo.

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