Il Narcisismo è uno di quei concetti chiave della psicologia che, dagli studi dei terapeuti, è andato a macchia d’olio diffondendosi nel linguaggio della vita quotidiana. Giorno dopo giorno i suoi connotati si sono trasformati, finendo con il permearsi di un’aura più che mai negativa. Negli happy hour, nei discorsi fra amici, sulle chat di whatsapp, ormai la parola narcisismo non conosce più frontiere ed è diventata di fatto sinonimo del termine ben meno clinico di “stronzo”. Un’altra distorsione non indifferente è il fatto che, il termine narcisista, con accezione dispregiativa, è indirizzato quasi esclusivamente agli uomini, mentre purtroppo alle donne vengono riservate locuzioni ben meno eleganti.

La psicoterapia psicodinamica cerca invece di focalizzare l’attenzione sul fatto che dietro ogni “narcisista” c’è una persona sofferente la cui mente, è invasa dal dolore. Ma chi è il narcisista?

Prendendo come riferimento il mito raccontato da Ovidio ne Le Metamorfosi, Narciso è un giovane ragazzo che vedendo la propria immagine riflessa nell’acqua se ne innamora. Si potrebbe quindi pensare che, ciò che definisce il narcisismo, sia un ipertrofico amore verso se stessi. Questa definizione, seppur sia la più comunemente diffusa, risulta tuttavia riduttiva. Innanzitutto, sempre secondo il racconto mitologico, Narciso è realmente convinto di vedere nell’acqua, non se stesso, bensì un’altra persona in carne ed ossa. Adottando questa seconda interpretazione, sarebbe più corretto sostenere che ciò che il narcisista ama sia il proprio rilesso, ossia come gli altri lo vedono.

Una caratteristica comune a tutte le persone che hanno una sofferenza di tipo narcisistico è la preoccupazione per come vengono considerati o percepiti da coloro che li circondano. Il tallone d’Achille di queste persone ha a che vedere con la propria autostima, vedono ovunque il pericolo che questa si sgretoli, oppure di venire attaccati o umiliati. Tutto ciò per il narcisista è intollerabile e, allo scopo di sventare tale catastrofe, mette in atto tutte le sue energie al fine di costruirsi, come un novello Ironman, una invincibile armatura con la quale combattere il mondo esterno. Ma non sempre il narcisista è in grado di raggiungere tale scopo.

Tra gli addetti ai lavori spesso la patologia narcisistica viene metaforicamente definita come una “malattia della pelle”. La pelle è infatti la barriera che si frappone tra il nostro mondo interno e quello esterno. Per tale motivo è possibile suddividere i narcisisti in persone da un lato con la pelle sottile e dall’altro con la pelle dura. Il narcisista dalla pelle sottile non è stato in grado di costruirsi un’armatura per proteggersi da ciò che proviene fuori da lui. Si tratta quindi di un individuo fragile e perseguitato da un forte senso di inadeguatezza. La sua pelle sottile non è in grado di fare da filtro alla realtà esterna, perciò vede spesso nelle parole delle altre persone un costante motivo di offesa. Il suo metaforico problema dermatologico lo espone a continue ferite difficili da cicatrizzare.

Al contrario del suo omonimo dalla pelle sottile il narcisista dalla pelle dura appare più indifferente alle relazioni con gli altri, i giudizi dei pari sembrano non scalfirlo minimamente. Egli ha un costante bisogno di alimentare il fuoco della propria autostima e, per fare ciò, spesso si circonda solo da persone in grado di gratificarlo. Si ritrova talmente impegnato alla ricerca di conferme per se stesso ed immerso nell’auto-osservazione, che non è minimamente in grado di comprendere quello che accade nella mente degli altri, non riesce cioè ad entrare in empatia con nessuno all’infuori di sé. Risulta incapace di sviluppare legami autentici con chi gli sta accanto, il suo comportamento viene spesso interpretato come dimostrazione di disinteresse e menefreghismo, e perciò si può ritrovare spesso a vivere solo o isolato.

Esiste poi una particolare forma di narcisista che ha indurito talmente tanto la sua pelle da averla resa ruvida e spinosa. Si tratta di quelle persone che hanno sviluppato un vero e proprio disturbo narcisistico di personalità. Il narcisista patologico si caratterizza per uno smodato senso di grandiosità, la sua esistenza è assorbita dalla ricerca di successo, potere e vede nelle altre persone solamente un mezzo per raggiungere gli obiettivi che si è prefissato, per cui i suoi rapporti interpersonali sono caratterizzati dalla manipolazione e dallo sfruttamento.

 


FONTI

G.O. Gabbard, H. Crisp (2019), Il disagio del Narcisismo, Raffaello Cortina Editore, Milano

Marco Masi

Marco Masi

Sono Marco Masi. Mi sono laureato in Psicologia Clinica all’Alma Mater Studiorum Università di Bologna presso la Facoltà di Psicologia della sede di Cesena (FC). Come PSICOLOGO CLINICO e PSICOTERAPEUTA mi rivolgo alla prevenzione delle situazioni di disagio e alla promozione del benessere psicologico e sociale, in particolare all’identificazione e al trattamento delle problematiche affettive, relazionali e comportamentali che si presentano in situazioni di disagio emotivo.

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